Il viaggio di Apione

Vini e vulcani

Il Monte Nuovo è il luogo ideale per una passeggiata trekking tra sentieri panoramici, boschi e vigneti storici. Fin dall'antichità il fertile terreno dei Campi Flegrei ha prodotto vini di cui ne tesseva le lodi anche Plinio il Vecchio.

Il mare di marmo

Vieni a scoprire con noi l’estensione dei resti di antiche strutture, strade, terme e ninfei che un tempo accoglievano i cittadini e la nobiltà di Roma nello splendido golfo di Baia.

Un'occasione per vivere un'esperienza unica a bordo di un’imbarcazione dal fondo trasparente ma anche in kayak, snorkeling e diving per immergersi nelle acque del Parco Sommerso di Baia con esclusivi itinerari subacquei.

Scopri Pozzuoli e il Bradisismo

In Italia c’è solo un luogo dove puoi renderti conto degli effetti della dinamicità della Terra: i Campi Flegrei! Una passeggiata per Pozzuoli è un’occasione unica per comprendere come da secoli i suoi abitanti abbiano saputo confrontarsi con il fenomeno vulcanico del bradisimo e scoprirne i segni che ha lasciato sul monumento più interessante per i geologi, il Macellum, e in altri luoghi della città.

Monte di Procida e il Belvedere Stupor Mundi

Dalla terrazza del Belvedere Stupor Mundi, che si affaccia sulla spiaggia e sul promontorio di Miseno, lo sguardo si perde sull’intero golfo di Napoli, dalla costiera sorrentina fino al Vesuvio e alle isole di Capri, Ischia e Procida.

Il viaggio di Enea

L'itinerario parte dall'Acropoli di Cuma per affacciarci sul litorale dove sbarcò Enea per incontrare la profetessa di Apollo e conoscere il suo destino quale progenitore della stirpe romana. 

Dopo la visita al famoso Antro della Sibilla, si prosegue per una passeggiata sulle sponde del Lago d’Averno, per secoli identificato come l’ingresso agli inferi e dove la Sibilla condusse l’eroe troiano nel regno di Ade.

Andar per Terme

La natura vulcanica dei Campi Flegrei ha generato sorgenti termominerali sapientemente sfruttate dall'antichità fino ai giorni nostri. Fonti letterarie ci narrano di personaggi illustri, come Federico II di Svevia, che traevano giovamento dalle acque dei numerosi balnea dislocati lungo la costa e persino nei crateri vulcanici.

Conoscere le trasformazioni che hanno subìto nel tempo alcuni di quegli stabilimenti termali  che fino al secolo scorso erano ancora attivi, significa guardare con occhi nuovi il paesaggio urbano. Le antiche terme puteolane non sono sparite, sono solo nascoste. Basta saperle cercare.